Informazione e formazione per lavoratori stranieri

Formazione per lavoratori stranieri

Tutti i rapporti sugli infortuni sottolineano, che il numero incidenti tra i lavoratori stranieri è più elevato percentualmente.

Per i lavoratori stranieri il settore più a rischio rimane quello delle costruzioni ed agricoltura sia in relazione agli infortuni che agliincidenti mortali.

Sicuring s.r.l. ha, con il supporto di AIFOS, affrontato con successo il problema, creando percorsi formativi a moduli per argomenti inlingua Cinese ed Araba che sono realtà culturali, oltre che linguistiche, molto diverse dalle nostre.

In collaborazione con i consolati, con mediatori culturali, imprenditori ed il Sindacato, muovendoci in contesti territoriali che vedono più numerose le presenze di questi lavoratori si è pensato di infrangere questo difficile muro, avvicinandosi ad importanti realtà lavorative come quelle del tessile, della ristorazione, dell’edilizia, dell’agricoltura ed in generale alla lotta antincendio.

Siamo partiti da un elemento cardine del problema, quello della percezione del rischio: “la soggettività è un elemento che porta alla decisione di affrontare o evitare il rischio”.

In questa soggettività hanno una valenza peculiare i valori culturali delle diverse popolazioni: pensiamo al fatto che nella cultura islamica il significato di un’amputazione di un arto, è ben diversa da quella degli altri popoli; un punto nodale quindi quello determinato dai valori personali e culturali.

Ognuno di noi nel processo di socializzazione assorbe, apprende vedendo le altre persone nel proprio ambiente di vita, a cominciare dalla famiglia, dagli amici, fino al gruppo di lavoro: impara per imitazione e non tanto per quello che gli viene detto; ognuno di noi crede di più a quello che vede fare e ha, dunque, dei propri valori personali che, in parte, sono gli stessi della propria cultura di riferimento, ne conseguono differenze nella percezione dei rischi, con differenze, ad esempio, tra la cultura italiana, europea o occidentale rispetto a culture differenti e distanti, come quelle di persone che vengono dall’Africa o dall’Asia e, che con noi condividono solo in parte certi valori o una certa sensibilità.

Quindi per riuscire a comunicare efficacemente la sicurezza e per far sì che le persone percepiscano davvero i rischi che hanno di fronte, prima di tutto dobbiamo sapere quali sono le caratteristiche di queste persone, di queste culture”.

Un esempio eclatante nell’ambito del tessile, dove ci sono molti lavoratori occupati anche regolarmente, escludendo quindi i casi di lavoro irregolare, ed approcciando in modo nuovo la tematica della sicurezza sui luoghi di lavoro, per esempio attraverso un uso più diffuso dei mediatori culturali, persone che sanno tradurre i concetti in un modo che sia culturalmente comprensibile e accettato da chi ti sta di fronte, anche in questi casi potrà accadere, al di là delle parole e del contenuto che si comunichi e si traduca, di riscontrare lo stesso tangibili difficoltà, a trovare sempre concreta condivisione, da parte di questi lavoratori.

Si pensi all’organizzazione del lavoro cinese su tre fasce orarie di 4 ore: è del tutto normale lavorare 12 ore, nessuno si sente ridotto in schiavitù, sarebbe una violenza impedire loro di lavorare così, sarebbe frustrante e destabilizzante per l’equilibrio, indurremmo una peculiare forma di stress se li tenessimo fermi. Il lavoro scandisce la loro vita nel loro equilibrio di rapporti familiari e sociali del gruppo.

E’ così evidente questa considerazione, che se si interagisce invece con la fascia di lavoratori cinesi, nati in Italia, che studiando nelle nostre scuole, che hanno assorbito anche la nostra cultura, come ha riferito il Console Cinese di Firenze, questi ragazzi sono cambiati, in peggio, rispetto ai loro padri. Una affermazione scherzosa, ma con un significativo fondo di verità, che avvalora quanto sopra inquadrato sulla soggettività personale e culturale con cui il formatore dovrebbe essere in grado di confrontarsi.

Tutto ciò non può che avvenire attraverso processi che possono maturare solo con il tempo, cambiamenti generazionali appunto e, questo è quanto emerso nel dibattito dell’Expo SICURAMENTE, tenutosi a Brescia nei giorni 28 e 29 maggio 2009 relativo alla formazione per i lavoratori extra-comunitari presieduta da Paolo Reboni segretario della CISL di Brescia.

Proseguendo nell’analisi comportamentale, in generale tipica dell’educazione degli adulti, il lavoratore ti dice che ha capito e non ti fa domande, sembra tutto chiarissimo, ma è invece alta la probabilità che non abbia capito ed il problema è anche culturale; è certo comunque che molti lavoratori hanno difficoltà ad esporsi, a porre delle domande in pubblico, in prima persona, perché hanno paura di essere giudicati dai colleghi, dagli amici, da quelli con cui vanno a mensa e al bar o escono la sera”.

Insomma una difficoltà a mettersi in gioco che magari è aggravata dalla situazione di debolezza di una persona migrante che arriva in un paese straniero e non conosce la lingua.

Anche per questo che Sicuring ha messo a punto ben 80 moduli in e-learning specificatamente studiati per i lavoratori, perché possano ripercorrere con i loro tempi il percorso proposto, diventando parte attiva di questa auto formazione e non soggetto passivo.

Maggiori le problematiche con i lavoratori stranieri, al di là delle considerazioni iniziali, i percorsi basati su un più specifico approccio culturale, sono ancora lontani da potersi concretizzare diffusamente, pertanto con l’associazione AIFOS, la società Sicuring s.r.l. ha proposto in concreto un supporto specifico di informazione e formazione per stranieri in e-learning.

Molte le sperimentazioni approntate da Univerità Italiane, Ausl, Associazioni, ma niente di paragonabile ai percorsi Sicuring-Aifos in e-learning. La comunicazione nei gruppi passa attraverso poche persone, quelle che fan circolare l’informazione. Per superare comunque anche la difficoltà di porsi davanti ad un computer, per fare diventare un momento positivo questo cambiamento, non abbiamo comunque bisogno di coinvolgere contemporaneamente tutti i lavoratori, ma sicuramente quelli che vengono ascoltati dagli altri, dai pari. Quindi in questo modo abbiamo necessità prima di tutto di sapere quelli che sono gli opinion leader, cioè le persone di riferimento all’interno dei gruppi. Le persone che vengono ascoltate e che possono coinvolgere gli altri componenti del gruppo in questa esperienza di auto formazione. Coinvolgendo questi, noi coinvolgiamo a cascata anche gli altri; il meccanismo a cascata è un meccanismo che funziona contemporaneamente su tutti.

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