Emergenza terremoto Emilia e sicurezza nei luoghi di lavoro

Emergenza terremoto Emilia e sicurezza nei luoghi di lavoro

I recenti tragici ed inattesi (ai più) eventi sismici che hanno coinvolto diverse province dell’Emilia e non solo, hanno sicuramente riportato in primo piano la necessità che politicamente e fattivamente venga affrontato in maniera “definitiva” il problema vulnerabilità sismica degli edifici. Fino ad oggi si sono mossi solo alcuni enti pubblici obbligati da ordinanze a volte disattese, a valutare la vulnerabilità prevalentemente degli edifici strategici, e pure in tal senso ad oggi si può ritenere, a livello nazionale, non completo ed esaustivo il lavoro fin qui svolto, a causa dei noti problemi economici da cui sono afflitti gli enti…

Oggi si apre un nuovo scenario a causa dell’effetto “dirompente” che può rivestire la recentissima Ordinanza n.2 della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento della Protezione Civile) risalente al 2 Giugno 2012.

L’ordinanza stabilisce che «il titolare dell’attività produttiva, che è responsabile della sicurezza secondo il dlgs 81/2008, deve acquisire la certificazione di agibilità sismica a seguito della verifica di sicurezza prevista dalle norme sismiche vigenti, fatta da un professionista abilitato, e deve depositarla nel Comune territorialmente competente. Il provvedimento viene applicato nei comuni interessati dagli eventi sismici dal 20 maggio 2012 e che sono individuati nell’allegato 1 dell’ordinanza

Tale obbligo, si legge sempre nel documento, è rivolto alle Province di Bologna, Modena, Ferrara, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo ed in particolare ai comuni direttamente interessati, che risultano:

Felonica, Gonzaga, Magnacavallo, Moglia, Pegognaga, Poggio Rusco, Quingentole, Quistello, San Benedetto Po, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide, Villa Poma, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Gaiba, Occhiobello, Stienta, campagnola Emilia, Correggio, Fabbrico, Novellara, Reggiolo, Rio Saliceto, Rolo, Bomporto, Camposanto, Carpi, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, Ravarino, San Felice sul Panaro, San Possidonio, San Prospero, Soliera, Crevalcore, Galliera, Pieve di Cento, San Giovanni in Persiceto,San Pietro in Casale, Bondeno, Cento, Ferrara, Mirabello, Poggio Renatico, Sant’Agostino, Vigarano Mainarda.

L’effetto “dirompente” sta appunto nell’obbligo di acquisire da parte del titolare dell’attività il “certificato di agibilità sismica” il quale, da non confondersi con un semplice “certificato di collaudo statico” richiede sicuramente maggior impegno e competenze anche per i tecnici che lo dovranno rilasciare, supportati senza dubbio da prove ed indagini in situ, ben più mirate e specialistiche delle sole ispezioni “a vista” finora pressoché univocamente ritenute sufficienti per la valutazione dello stato di conservazione e di collaudabilità statica di un capannone e di un ambiente di lavoro.

Altro aspetto non secondario è quello delle possibili tempistiche necessarie per tali valutazioni, in quanto parlando di attività produttive si va a scontrare la giusta ed indispensabile valutazione dell’agibilità, per garantire l’incolumità dei lavoratori, con la pur sempre necessaria tempistica di prove e indagini e stime, che non possono e non devono ragionevolmente essere di tipo immediato ed istantaneo a seguito di un solo, per quanto approfondito, sopralluogo visivo.

In tale ottica anche la nostra società Sicuring srl – Sicurezza & Ingegneria, con le proprie strumentazioni e forte della pluridecennale esperienza nel campo strutturale, della diagnosi e della sicurezza nei luoghi di lavoro, si è messa a disposizione per supportare i vari titolari di attività ed imprenditori che, per rispondere prontamente e correttamente, all’obbligo richiesto dall’Ordinanza ritengono di dover svolgere un check up della propria struttura produttiva.

 

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