Valutazione dell’esposizione al rumore per i lavoratori

La normativa prevede il controllo di alcuni tipi di esposizione, per cui sono fissati valori limite di azione, che  comportano la messa in atto di specifiche contromisure, e di valori limite di esposizione, che non devono mai essere superati.  Esse sono:

  • l’esposizione quotidiana LEX,8h espressa in dB(A), riferita ad una giornata lavorativa di  8 ore;
  • l’esposizione settimanale LEX,w espressa in dB(A), riferita ad una media settimanale su 5 giorni lavorativi di 8 ore, che è consentito prendere in considerazione in luogo del valore di esposizione quotidiana se non eccede il valore limite di esposizione;
  • l’esposizione istantanea di picco ppeak espressa in dB(C).

Il D.Lgs. 81/08 prevede azioni cui occorre sempre adempiere, ed altre da porre in atto in funzione dell’esposizione dei lavoratori al rumore.

Per il datore di lavoro risulta sempre obbligatorio effettuare la valutazione del rischio rumore:

  • valutando tipologia, durata ed intensità dell’esposizione rispetto ai valori limite, anche in considerazione dell’eventuale prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre il normale orario di lavoro;
  • prendendo particolarmente in considerazione gli effetti su salute e sicurezza delle categorie a rischio (minori e donne in gravidanza) e le interazioni tra rumore e l’uso di sostanze ototossiche o l’esposizione a vibrazioni, nonché gli effetti indiretti risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento o altri suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni, sulla base delle informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, e per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica;
  • rilevando le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori delle attrezzature di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in materia;
  • prendendo informazioni circa l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore;
  • verificando la disponibilità di dispositivi di protezione dell’udito con adeguate caratteristiche di attenuazione.

In funzione di tale valutazione il datore di lavoro è sempre tenuto a eliminare i rischi alla fonte o ridurli al minimo mediante le seguenti misure:

  1. adozione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;
  2. scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile, inclusa l’eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III del D.Lgs. 81/08, il cui obiettivo o effetto è di limitare l’esposizione al rumore;
  3. progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro;
  4. adeguata informazione e formazione sull’uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo la loro esposizione al rumore;
  5. adozione di misure tecniche per il contenimento del rumore trasmesso per via aerea (schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti) e del rumore strutturale (sistemi di smorzamento o di isolamento);
  6. opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro;
  7. riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione e l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.

Se a seguito della valutazione è possibile fondatamente ritenere che vi sia un superamento del limite inferiore di azione (LEX,8h=80 dB(A) o ppeak=135 dB(C)), occorre inoltre che il datore di lavoro adempia ad ulteriori obblighi:

  • misura dei livelli di esposizione, i cui risultati devono essere riportati nel rapporto di valutazione;
  • elaborazione di un programma di intervento finalizzato alla riduzione dell’esposizione, con particolare attenzione ai sopra citati criteri o , quando essi non siano applicabili, messa a disposizione di Dispositivi di Protezione Individuale adeguati;
  • informazione e formazione dei lavoratori in relazione ai rischi derivanti dal rumore;
  • Sorveglianza sanitaria se specificatamente richiesto dai lavoratori e confermato dal Medico Competente;

Se anche il limite superiore di azione (LEX,8h=85 dB(A) o ppeak=137 dB(C)) risulta superato, il datore di lavoro dovrà inoltre:

  • far sì che siano indicate e delimitate delle aree in cui avviene il superamento del limite superiore di azione con appositi segnali, limitandone possibilmente l’accesso;
  • esigere l’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale quando previsti;
  • sottoporre a sorveglianza sanitaria i lavoratori esposti;

Se infine dalla valutazione deriva che è superato il valore limite di esposizione (LEX,8h=87 dB(A) o ppeak=140 dB(C)), il datore di lavoro deve adottare misure immediate per riportare l’esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione, individuando le cause dell’esposizione eccessiva e modificando le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta.

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